Matthias Stomer (1600 – 1650). Formatosi in Olanda, sua patria, presso la scuola del pittore caravaggesco Gerard van Honthorst, Stomer si stabilisce in Italia e vi trascorre l’intera carriera. Dopo un primo soggiorno romano, si trasferisce a Napoli dove lavorerà tra il 1633 e il 1639 lasciando un cospicuo numero di tele. Nella città partenopea il suo stile coglie elementi pittorici di autori meridionali italiani come lo Spagnoletto, e la sua pittura si fa sempre più materica, avvicinandosi alla cosiddetta pittura del "tremendo impasto", che ha come capostipite il pittore anonimo "maestro dell'Annuncio dei pastori" che la critica identifica con Francesco Fracanzano.
In Sicilia, dove successivamente lavorerà fino alla sua morte, lascia diversi lavori in cui predomina un forte contrasto luminoso. Esempio magistrale dell’uso della luce di effetto artificiale o “a lume di notte”, di grande e appassionata intensità luministica, è la tela della Flagellazione di Gesù, all’Oratorio del SS. Rosario in San Domenico. La figura di Cristo, nonostante la posa umile, domina la scena colpita da una luce di riverbero artificiosamente accecante, abbagliata dal nudo corpo illuminato dalla luce di una candela e dal bianco brillante del manto disteso tra il corpo del Cristo e la mano sinistra dell’aguzzino che, nel contrasto del chiaroscuro, accentua la drammaticità dell’azione.