Domenico Fiasella (1589-1669) detto il Sarzana, dalla città dove era nato. La sua formazione pittorica avviene a Genova presso la bottega del Paggi. Presto si trasferisce a Roma ove vede direttamente l’opera di Raffaello, Michelangelo e Tiziano. Rientra a Sarzana nel 1617. Il Fiasella punta sugli effetti luce-ombra; agisce cioè per contrapposizione e densità dei colori, collocandosi nella corrente caravaggista. Dal 1618 dimora a Genova, ove elabora una figura che rappresentasse Genova, l’iconografia ufficiale del potere politico della Repubblica, essendo la Madonna eletta Regina di Genova.
Questa Madonna viene ad avere così gli attributi del Regno, lo scettro, la corona e le chiavi di Genova, e la sua immagine viene poi riprodotta nella monete della città con la scritta “et Rege Eos”. E’ esattamente questa realtà che egli riproduce nella Madonna Regina di Genova (1589-1627), di San Giorgio dei genovesi. La terra di Genova è immersa in un’atmosfera aurorale in cui la luce stenta a farsi strada sui monti, mentre il groviglio delle colline si apre a ventaglio davanti al piccolo golfo in cui Genova si affaccia sul mare. Sui candidi cirri siede la Vergine, la Regina di Genova, con tutti gli attributi del regno, compresa la scritta su di un cartiglio mostrata alla vergine dal Bambino Gesù: Et rege eos.