Antoon Van Dyck Grandissimo specialista del ritratto barocco, Van Dyck è uno dei pittori più raffinati del primo Seicento. Nato ad Anversa nel 1599, esordisce giovanissimo come pittore e già nel 1615, a soli 16 anni, risulta titolare di un’autonoma bottega. Il grande Rubens non tarda ad accorgersi del talento del giovane e lo coinvolge nella propria bottega ponendo le basi per un rapporto di amicizia che durerà tutta la vita. Nel 1621 Van Dyck si trasferisce in Italia, e sceglie come residenza principale Genova: vi resterà fino al 1626. Nel suo fecondissimo periodo italiano Van Dyck compie itinerari di studio anche lunghi a Venezia, Roma e Palermo, ma sempre avendo come punto di riferimento la Superba, che contava una fiorente colonia di pittori fiamminghi e continuava a mantenere ottimi rapporti con la bottega di Rubens.
Decisivo è il contatto diretto con le opere di Tiziano, al quale Van Dyck si ispira dichiaratamente. Nell'aprile 1624 Emanuele Filiberto di Savoia, viceré di Sicilia per conto del re di Spagna Filippo IV, invitò Van Dyck a Palermo, perché gli facesse un ritratto. Antoon accolse l'invito e si trasferì in Sicilia, dove ritrasse il viceré; poco tempo dopo la città di Palermo fu colpita da una terribile epidemia di peste che uccise lo stesso Emanuele Filiberto. Malgrado l'infuriare della pestilenza, Van Dyck rimase in città all'incirca fino al settembre 1624.
Qui conobbe l'anziana pittrice Sofonisba Anguissola, ormai novantenne, che sarebbe morta l'anno seguente e di cui Antoon fece un ritratto; è sepolta nella chiesa di S. Giorgio dei Genovesi. Durante l'incontro, che Van Dyck descrisse come "cortesissimo", l'anziana donna, quasi completamente cieca, diede preziosi consigli ed avvertimenti al giovane pittore, oltre a raccontargli episodi della sua vita. Il ritratto di Sofonisba Anguissola è conservato nel Taccuino italiano. Poco dopo il ritrovamento delle reliquie di santa Rosalia (15 luglio), che fu fatta patrona della città, a Van Dyck furono commissionate alcune tele che avrebbero dovuto raffigurare la santa. Visto il continuo infuriare della peste, Antoon tornò a Genova, dove completò la realizzazione della pala Madonna del Rosario e sante siciliane, poi inviata a Palermo, considerata come il maggior capolavoro religioso dell'artista ed ubicata presso l'Oratorio del SS. Rosario in S. Domenico.
La pala rappresenta La Madonna del Rosario con i santi Domenico,Vincenzo Ferreri e Santa Caterina. Attorno le Sante Siciliane: Agata, Oliva, Cristina e Rosalia con la forza del bimbo che si ottura il naso a difesa della puzza della peste. Nel 1632, nonostante il successo in patria, decide di trasferirsi in Inghilterra, dove dipinge centinaia di quadri: In Inghilterra ottiene anche il titolo di baronetto, prima di morire precocemente a Londra nel 1641.