• Cosa visitare a Palermo

    I Tesori della Loggia

    I Tesori della Loggia sono cinque gioielli architettonici, vicinissimi tra loro, ubicati nel centro storico della città tra la via Roma e il mare.

    » Scopri l'itinerario


    l Circuito del Sacro

    Il circuito si muove trasversalmente lungo i secoli che hanno segnato le bellezze storico artistiche religiose di Palermo.

    » Scopri l'itinerario

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Il Capo il mercato si formò in età musulmana ed era abitato dagli Schiavoni, pirati commercianti di schiavi. Si estende lungo le via Carini e Beati Paoli, la via di S. Agostino e la via Cappuccinelle. Furono gli Agostiniani a popolare questa zona, poiché essi avevano la loro sede nel convento attiguo alla trecentesca chiesa di S. Agostino. Uno degli ingressi principali è quello di Porta Carini, nei cui pressi è il Palazzo di Giustizia. Uno stretto percorso si allarga e si restringe tra le bancarelle che si proiettano dal di fuori in cui esse stesse nascono “i putii” (le botteghe), affollato di gente che si sofferma ad osservare, pattuire, “tastare” (assaggiare) e comprare. I venditori  si alternano ad “abbanniare” (cantare in modo originale) invitando ad acquistare la loro merce. Fondamentalmente il mercato è sempre stato luogo particolare per la vendita della carne (anticamente nelle vicinanze esisteva il macello civico detto bocceria nuova per la macellazione di animali), oggi più votato al pesce.

Si estende da piazza Casa Professa ai bastioni di corso Tukory verso Porta Sant'Agata. Ballarò è il più antico mercato di Palermo, frequentato giornalmente da centinaia di persone di tutte le etnie, animato dalle cosiddette abbanniate cioè i chiassosi richiami dei venditori che, con il loro caratteristico e colorito accento locale, cercano di attirare l'interesse dei passanti. Essendo aperto anche per tutto il pomeriggio, è visitato da coloro che stanno rincasando, cosicché vi si trovano venditori di cibi cotti, tipici della cucina palermitana, pronti da portare a casa, come cipolle bollite o al forno, panelle, cazzilli (crocchette di patate), verdure lesse, polipo e quarume (interiora di vitello).

Si tratta di un quartiere tradizionale e popoloso,attualmente multiculturale. Diverse testimonianze scritte affermano che già nel X secolo esisteva un grande mercato nel rabad meridionale, compreso tra la moschea di’Ibn Siqlab e il Quartiere Nuovo, proprio nella zona dove oggi si trova quello di Ballarò. Il nome proviene dagli arabi, poiché in quella epoca, in India, c’era un principe chiamato Balhara e in questo mercato di cui stiamo parlando confluivano anche varie mercanzie e spezie provenienti dall’ India. Così si cominciò a chiamare Ballarò. È un mercato adibito alla vendita di frutta, ortaggi, verdure, carne e pesce, ma si trovano anche articoli di uso domestico.

E’ il mercato più antico e popolare di Palermo: si estende in Piazza Caracciolo e dintorni, nasce come bottega della carne, una volta chiusa da arcate oggi completamente all'aperto in cui la merce (carni, pesce, frutta) viene esposta in tipiche bancarelle su apposite lastre di marmo chiamate "Balate". Anticamente era chiamato la Bucciria grande, questo termine deriva da una parola francese, boucherie che significa macelleria, perché in epoca angioina vi sorgeva un macello. Fin dall'epoca araba fu, per la vicinanza dell'approdo della Cala (porto di origine fenicia), residenza preferita di mercanti orientali, pisani, genovesi, veneziani, amalfitani, ecc. Successivamente divenne un mercato per la vendita del pesce, della frutta e della verdura. Muovendosi all'interno del fitto intreccio di vicoli e piazzette del mercato della Vucciria si possono ritrovare tutti gli ingredienti della cucina siciliana incluse le profumatissime spezie.

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